Qualche giorno fa dovevo fare delle descrizioni a tema viaggio.
Avevo una scadenza: 31 agosto.
Non l’ho rispettata.

No, non ho avuto il famoso blocco dello scrittore. La verità è che non so scrivere a comando.

Non sono mai stata particolarmente brillante in italiano, a scuola non ero brava a fare i temi e quando mi interrogavano, avevo problemi a spiegarmi, anche se sapevo le risposte.

“Non leggi abbastanza” diceva mio padre. E aveva ragione.

Tuttora non leggo abbastanza ed il mio cervello racchiude un groviglio di pensieri, che ballano e ruotano su loro stessi, creando ancora più confusione.

Le parole non mi escono fluide come per gli scrittori… nella mia testa vedo immagini e le racconto così, come le vedo. Un po’ come quando creo una coreografia.

Questo blog è nato sì come una sorta di diario di viaggio per raccogliere i miei viaggi, ma anche per fare ordine nella mia mente, per custodire i ricordi più cari che ho, legati a quello che amo fare di più.

E per un bisogno. Un bisogno nato dal fatto che i travel blogger, quelli veri con la T e la B maiuscole, che vivono di questo, hanno possibilità che noi persone normali, con un lavoro ed uno stipendio normale non abbiamo.

Quindi anche se gli spunti sono interessanti, non danno tutte le informazioni “reali”.
Tipo quando per raggiungere una spiaggia serve armarsi di picconi e ciabatte da trekking: noi Normali non abbiamo una barca.

Gli articoli informativi che preparo per voi, sono quelli che vorrei trovare io, quando pianifico un viaggio nei dettagli, day by day, con tutte le informazioni necessarie per programmarlo al meglio.

Io non so se voi che mi leggete, capite fino in fondo tutto ciò, magari vi soffermate a guardare la foto e poi passate oltre.

Ma se avete voglia di farmelo sapere, mi farebbe piacere.

Io comunque continuerò a scrivere senza saperlo fare davvero, quando ne avrò voglia, quando avrò qualcosa da dire, quando ne sentirò il bisogno.