Agosto 2016: continua il mio tour delle Isole Cicladi. Dopo Corfù e Mykonos (qui vi lascio l’articolo dedicato), l’ultimo giorno tocca a Santorini.

Si dice che quest’isola sia la più bella e rappresenti la vera Grecia.

Quella mattina però la sveglia non suonò.

Ci vestiamo in fretta e senza neanche fare colazione, ci dirigiamo al vecchio porto di Fira.

Qui avremmo dovuto trovare una lunghissima coda all’imbarco della funivia, ma dato che eravamo in ritardo di quasi due ore, tutta la gente era ormai già in cima. Per fortuna, se vi svegliate per tempo, tenetene conto.

L’altra alternativa è montare su un asino e farvi portare su per 600 scalini, ma vi prego di non farlo, poveri asinelli, non sosteniamo questo tipo di turismo che sfrutta in maniera disumana gli animali.

Torniamo quindi alla nostra funivia: il biglietto costa 6€ ed il viaggio dura davvero poco. La vista da qui è qualcosa di indescrivibile.

Ricordo 3 colori: il bianco delle case, il blu del mare, il rosso della caldera.

Santorini fu vittima di un’eruzione vulcanica spaventosa che la modificò profondamente, dandole quella forma che l’ha resa celebre in tutto il mondo.

Appena scesi dalla funivia, con lo stomaco che brontolava, ci buttiamo a fare colazione dentro il primo caffé che incontriamo: Kastro, Agiou Mina, Thira 847 00

Solamente in seguito ci rendiamo conto che questo bar a picco sulla scogliera è uno dei più scenografici dell’isola, perché da qui si gode una vista meravigliosa di Fira (sorge infatti a fianco al Panoramic View Fira).

Restiamo un po’ lì, in silenzio, semplicemente ad osservare.

Come per Mykonos, anche qui il prezzo della notorietà si paga profumatamente, ma 25€ per due cappuccini e due brioches sono ben spesi se consideriamo la vista e la tranquillità di ammirare un punto panoramico da seduti e senza turisti attorno, quindi non posso che consigliarvelo.

Dopo colazione, iniziamo la nostra passeggiata per Fira, un villaggio che si trova a 260m sul livello del mare nella parte ovest dell’isola.

I vicoli sono affollatissimi di turisti che entrano ed escono dalle boutique e ci troviamo a Theotokopoulou Square. La strada è corta ma vi verrà voglia di fermarvi ad ogni passo per fotografare ogni scorcio.

Escursione a Santorini da crocierista

La cosa bella di Santorini è che l’anima commerciale non è stata travolta dalla modernità del turismo, anzi convive con l’anima storica del posto. Sarà per questo che ci viene una gran voglia di fare shopping.

E mentre compriamo di tutto (vi consiglio la bigiotteria in pietra lavica), sentiamo il suono che non avremmo mai voluto sentire: la sirena della nave. Ci avvertiva che tra mezz’ora sarebbe salpata, con noi a bordo oppure no.

Il panico ci assale.

Torniamo alla funivia, ma è piena di gente, non ce l’avremmo mai fatta. Abbiamo solo una possibilità: scendere a piedi. La discesa però è ripida, tortuosa, piena di turisti, asinelli ed escrementi.

“Ci vogliono 45 minuti” ci dice uno del posto. Noi ne abbiamo forse 20.

Cominciamo a correre e… riusciamo ad imbarcarci in tempo.

Santorini ci rivedremo sicuramente con più calma, intanto grazie per averci regalato una storia da raccontare.

Escursione a Santorini da crocierista