Dopo il viaggio in Giordania, ho scoperto di avere una vera passione per il Medio Oriente e la pianificazione di un viaggio in Turchia è stato immediato.

La regione che più mi affascinava era la Cappadocia. Troppe volte avevo visto la famosa foto delle mongolfiere all’alba sulla valle dei camini delle fate, la voglia di fare questa esperienza era tantissima.

Sarò sincera, non sono riuscita a farla.

Ahimé sono stata sfortunata con il tempo e il volo in mongolfiera mi è stato cancellato la prima ed anche la seconda mattinata che avevo a disposizione. Il terzo giorno probabilmente sarei riuscita a farlo se non fosse che avevo il volo di rientro in Italia molto presto.

Pazienza, sarà per la prossima volta. La Cappadocia ha molto altro da offrire, anche quando il tempo non è dei migliori, credete a me.

Come avrete capito, la mia permanenza è stata di 4 giorni/3 notti, siamo arrivati la sera tardi e ripartiti la mattina presto quindi due giorni pieni.

Escluso il volo in mongolfiera, che comunque sarei riuscita ad incastrare in una delle due mattinate a disposizione, se il tempo me lo avesse permesso, sono riuscita a fare tutto quello che mi ero prefissata, perciò vi confermo che la Cappadocia si presta benissimo come meta ideale per un weekend lungo.

Cappadocia: come raggiungerla

Non esistono voli diretti per la Cappadocia, abbiamo dovuto fare uno scalo ad Istanbul.

Noi abbiamo scelto di volare con la compagnia low cost turca, la Pegasus Airlines.
Che non possa competere lontanamente con la Turkish Airlines già lo sapevamo.

La nostra esperienza è un po’ contradditoria: ci sono stati dei ritardi, abbiamo quasi rischiato di perdere la coincidenza sia all’andata che al ritorno e gli orari delle tratte sono abbastanza scomodi, ma abbiamo pagato in due (Pegasus) il biglietto di una persona (con Turkish). Abbiamo risparmiato è vero, ma non mi sento di consigliarvela al 100%.

Gli aeroporti sono due: Kaysery, più servito ma distante da Goreme e Nevsehir, più vicino a Goreme ma con meno tratte aeree.

Cosa fare in Cappadocia il primo giorno: Green Tour

Una delle escursioni classiche, che offrono i tour operator turchi, è il Green Tour, che si concentra nella zona sud di Göreme, a quasi un paio d’ore di auto.

Io ho scelto di affidarmi a Travelux Cappadocia, prenotato attraverso Getyourguide Tour verde con cui mi sono trovata molto bene e mi sento di consigliarvela.

Prima tappa: il monastero di Selime, con la cittadella scavata interamente in una parete di tufo.

Seconda tappa: la valle di Ilhara, dove si trova il canyon più famoso della Cappadocia, detto anche il Gran Canyon della Turchia.
Di certo è un nome ambizioso, a tratti esagerato, ma devo dirvi che in Arizona non ci sono stata, ma lui bello è bello.

Quello che colpisce subito, è il cambio improvviso di paesaggio: dalla roccia inanime al verde della vegetazione.

Montagne, chiese scavate nella roccia, alberi, il sentiero che segue il fiume Melendiz…appassionati di trekking, questo è il posto che fa per voi.
Non che gli altri giorni abbiamo camminato molto di meno eh, ma il percorso è pensato per fare una bella passeggiata nel canyon.

Per questioni di tempo noi abbiamo percorso 4km circa, un giro ad anello, ma la nostra guida ci spiegava che volendo ci sono dei tour che visitano il canyon sia in lunghezza che in altezza, su per la montagna.

A metà del percorso c’è un’area ristoro molto carina ed apprezzata, dove riposare in un divanetto sorseggiando un bel succo di melograno.

Una volta ritornati al punto di partenza, ci siamo fermati per pranzo in un ristorante locale a Belisirma, che sorge vicino al fiume.
La particolarità di questo posto la potete vedere in foto: i tavoli si trovano in una casetta, che non è altro che una palafitta sull’acqua.

Il pranzo a buffet è compreso nel prezzo del tour (escluse bevande): cucina local buonissima. Io ho provato delle polpette di carne, Ale invece ha preso il piatto vegetariano con il riso.

Terza tappa: la città sotterranea di Kaymakli.
Se non fosse stato per la guida e le mille frecce ovunque, probabilmente sarei ancora lì dentro a girovagare tra un tunnel e l’altro.

Quarta tappa: il view point del Lavanta Panorama Café.

Cosa fare il secondo giorno: Red Tour

Un’altra escursione classica, offerta dai tour operator turchi, è il Red Tour, ideale per chi come noi, ha poco tempo a disposizione e vuole vedere le attrazioni principali della Cappadocia.

Anche questa volta ho scelto di affidarmi a Travelux Cappadocia, prenotato tramite Getyourguide Red Plus Tour

Prima tappa: il castello di Uchisar è una struttura naturale e rappresenta il più grande ed il più alto camino delle fate di tutta la regione. La zona è piena di negozietti e viette carine, preparate le macchine fotografiche.

Seconda tappa: una città sotterranea, più piccola e diversa rispetto a quella vista durante il green tour, ma comunque molto affascinante.

Terza tappa: Zelve Open Air Museum (in foto), a mio avviso il luogo più incredibile della giornata. Mehmet ci racconta che è un insediamento che fu abitato tra il IX e il XIII secolo, ora diventato un museo a cielo aperto, che si visita attraverso un percorso di saliscendi. Ci sono diversi punti panoramici: impossibile non fermarsi ad ammirare il maestoso spettacolo della natura.

Quarta tappa: Imagination Valley, divenuta famosa su IG per le formazioni rocciose molto instagrammabili che ricordano animali e personaggi famosi. Qui il turismo è veramente a livelli altissimi, però a mio avviso merita una visita. È stato divertente usare la fantasia per descrivere le rocce, soprattutto quando tentavo di fare vedere ad Ale un orso, mentre lui ci vedeva un cane.

Quinta tappa: Avanos, la città famosa per le sue ceramiche. Abbiamo partecipato ad una dimostrazione di lavorazione di argilla rossa e conosciuto la storia della famiglia che tramanda quest’arte da 400 anni. Sono gelosissimi del loro innegabile talento, non permettono di fare foto per non divulgare i loro disegni e le loro tecniche di lavorazione. Infatti non esiste uno shop online, né il tag del loro negozio in Google Maps. Il nome ve lo lascio comunque, magari vi capita accidentalmente di vedere l’insegna lungo la strada: Aladdin, sì come il cartone animato.

Spero con questo articolo di avervi invogliato ad organizzare un viaggio in questa bellissima terra.

Qui invece, trovate dei consigli su dove mangiare in Cappadocia e dove dormire.

Denise