
Bali in sei giorni
Bali, l’isola più conosciuta dell’Indonesia, è la destinazione perfetta per chi cerca un mix di natura selvaggia, spiagge paradisiache e cultura locale.
Questo itinerario di sei giorni vi guiderà attraverso i luoghi più affascinanti dell’isola degli dei, con un focus sui luoghi più famosi e sulle zone meno battute dai turisti.
Ecco cosa non potete perdervi in questo incredibile viaggio.
Sommario
ToggleBali in sei giorni: itinerario
L’arrivo a Denpasar, l’aeroporto internazionale di Bali (DPS), segna l’inizio di un viaggio che promette natura, cultura e spiritualità. Dopo l’atterraggio, il consiglio è di dirigervi direttamente verso la zona sud dell’isola, a Uluwatu, dove trascorrere la prima notte in un contesto più rilassante e verdeggiante.
La struttura Medori Putih Homestay è un’ottima scelta per chi cerca tranquillità e autenticità. Immersa nel verde, offre camere pulite e accoglienti in una zona strategica per iniziare a esplorare le spiagge e i templi della penisola di Bukit. Ideale anche per riprendersi dal fuso orario, lontano dal caos del traffico balinese.


Giorno 1 – Padang Padang Beach, Tempio di Uluwatu e Danza Kechak
La giornata inizia con una visita a Padang Padang Beach, una delle spiagge più note del sud di Bali. L’ingresso costa 15.000 rupie e si raggiunge scendendo una stretta scalinata tra le rocce. La spiaggia è piccola e spesso molto affollata, ma rispetto ad altre della zona, il mare è tendenzialmente più calmo, quindi balneabile. L’acqua, come spesso accade nell’Oceano Indiano, è piuttosto fredda.
Per il pranzo potete fermarvi in un locale curioso e dal nome particolare: The Place With No Name. Qui vi consigliamo di provare i tacos con tonno grigliato e avocado, un piatto fresco e ben bilanciato, perfetto per una pausa leggera e gustosa.


Nel primo pomeriggio, intorno alle 15.30, è il momento di dirigersi verso uno dei templi più spettacolari dell’isola: Pura Luhur Uluwatu. Situato su una scogliera a strapiombo sull’oceano, è uno dei templi più sacri di Bali. All’ingresso vi verrà consegnato un sarong viola, da indossare per rispetto del luogo sacro. Prestate attenzione alle numerose scimmie che popolano l’area: sono abituate ai turisti e spesso cercano di rubare oggetti come occhiali da sole, cappelli o bottiglie d’acqua.
Verso il tramonto, potete assistere allo spettacolo della danza Kechak, una delle espressioni culturali più affascinanti di Bali. Il biglietto costa 150.000 rupie e lo spettacolo si svolge ogni sera in due orari: alle 18.00 e alle 19.00. Consigliamo caldamente quello delle 18.00, per godere della performance con la luce dorata del sole che cala sull’oceano. La danza Kechak è una rappresentazione sacra e scenografica: non viene utilizzato alcun strumento musicale, solo la voce di un coro di circa 70 uomini, che accompagna i movimenti rituali della danzatrice. Un’esperienza potente e suggestiva, che lascia il segno.


Per concludere la giornata, potete cenare da Warung Local, un locale specializzato in cucina indonesiana. L’attesa può essere lunga, ma ne vale la pena. Potete scegliere tra piatti self-service o ordinare alla carta: il nasi goreng costa poco più di 2 euro ed è abbondante e saporito.
In alternativa, se preferite un’opzione più familiare o arrivate tardi la sera, proprio accanto si trova il ristorante italiano Rolling Fork Padang Padang, uno dei pochi aperti fino alle 23.00. Ottimo per una cena più rilassata o per chi, dopo qualche giorno di viaggio, inizia a sentire la mancanza dei sapori di casa.
Giorno 2 – Da Uluwatu a Ubud: templi sull’oceano e paesaggi mozzafiato
La seconda giornata inizia presto ed è dedicata al trasferimento verso il cuore dell’isola, con tappa intermedia nella zona nord-ovest prima di raggiungere Ubud. Questo è uno dei giorni più intensi dal punto di vista logistico, quindi preparatevi a trascorrere molte ore in auto. Il traffico a Bali è particolarmente imprevedibile e può allungare notevolmente i tempi di percorrenza. È importante considerarlo nella pianificazione degli spostamenti.
Durante il tragitto, fate una sosta per pranzo al Bebek Uma Sari Resto, un ristorante con una vista davvero suggestiva sulla vegetazione circostante. L’ambiente è tranquillo, lontano dal turismo di massa, e offre piatti tipici balinesi in una cornice rilassante.
Nel pomeriggio, proseguite verso due templi molto caratteristici della zona di Tabanan: Batu Bolong e Tanah Lot.

Il primo, Batu Bolong, è un piccolo tempio costruito su una roccia con un’apertura naturale che dà sul mare. È particolarmente legato alla prosperità economica: secondo la tradizione balinese, pregare qui porta fortuna nel lavoro e negli affari. È una tappa veloce ma carica di simbolismo.
Poco distante, raggiungete il celebre Tanah Lot Temple, uno dei templi più fotografati di tutta l’isola. È costruito su uno scoglio isolato che, durante l’alta marea, viene completamente circondato dall’acqua, diventando inaccessibile. Di giorno, se la marea lo consente, è possibile attraversare a piedi il tratto di sabbia per avvicinarsi al tempio. L’atmosfera che si crea con le onde che si infrangono e l’oceano che circonda il complesso sacro è davvero potente. Qui, la spiritualità del luogo si fonde con la forza della natura in uno spettacolo mozzafiato. È anche uno spot molto frequentato dai surfisti nelle prime ore del mattino.
Dopo la visita, proseguite verso Ubud e sistematevi presso il vostro alloggio. In questo itinerario, il pernottamento è previsto alla Villa Wedang, una struttura elegante e immersa nella natura, ideale per rilassarsi dopo una giornata di spostamenti e visite.


Giorno 3 – Tra i giardini di Tirta Gangga e le terrazze di riso di Sideman
La giornata comincia con una visita a uno dei luoghi più affascinanti di Bali: Tirta Gangga, l’antico palazzo acquatico costruito nel 1946. Fu il luogo di svago del re di Karangasem e la sua famiglia, ma fu parzialmente distrutto durante l’eruzione del Monte Agung nel 1963. Dopo la ricostruzione, il sito è diventato una delle principali attrazioni turistiche dell’isola. I suoi giardini sono caratterizzati da piscine circondate da massi giganti, sui quali galleggiano pesci colorati. Un luogo di serenità e riflessione, che sembra uscito da una fiaba tropicale.
Per pranzo, vi consiglio La Grande Restaurant, che si trova nelle vicinanze. Questo ristorante è una delle migliori opzioni per chi desidera un ambiente tranquillo, lontano dalla folla, e una vista incredibile sulle colline circostanti. Non dimenticate di provare un espresso, uno dei migliori che troverete a Bali.


Nel pomeriggio, dirigetevi verso le risaie di Sibetan. Questa zona è meno conosciuta rispetto ad altre più turistiche, ma la sua bellezza è incontaminata e sorprendente. Potete fare una breve passeggiata tra le terrazze di riso, che si trovano in una delle zone più tranquille dell’isola. Il trekking è semplice, ma vi consigliamo di portare scarpe comode, poiché in alcuni tratti potreste dover camminare in acqua, soprattutto durante la stagione delle piogge. Sideman sta diventando una delle zone più esclusive e costose di Bali, ma per ora mantiene ancora una pace che altre aree più turistiche hanno perso.
La giornata si conclude con la visita alla Goa Raja Waterfall, una cascata meno frequentata rispetto ad altre come Tukad Cepung, ma altrettanto spettacolare. La discesa fino alla cascata richiede un po’ di attenzione, soprattutto per la prima scalinata ripida, ma il panorama e la freschezza dell’acqua rendono la fatica più che giustificata.


Giorno 4 – Templi e paesaggi mozzafiato
Il quarto giorno è dedicato alla scoperta di alcune delle meraviglie più spirituali e scenografiche di Bali. La prima tappa è Pura Gunung Kawi Sebatu, un tempio dedicato alla purificazione dell’anima, che si trova nella zona di Tampaksiring. Questo tempio è meno conosciuto rispetto a Tirta Empul, ma ha un fascino particolare, soprattutto perché meno affollato di turisti. Qui potete immergervi nell’atmosfera mistica del luogo, tra vasche di purificazione e sculture antiche.

Successivamente, è il momento di visitare Jatiluwih, una delle terrazze di riso più spettacolari di Bali, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Le sue infinite distese di verde sono uno dei simboli della bellezza naturale dell’isola. La zona è perfetta per una passeggiata tranquilla, in mezzo a scenari che sembrano dipinti.
Per pranzo, fermatevi a J Terrace, uno dei tanti ristoranti con vista sulle terrazze di riso. Questo locale offre un buffet ricco di piatti tipici balinesi e indonesiani, e l’ambiente è perfetto per godere della bellezza dei campi di riso che si estendono all’orizzonte.


Nel pomeriggio, visitate il Tempio Ulun Danu Bratan, situato sul lago Bratan, un altro dei templi iconici di Bali. Il tempio, dedicato alla dea del lago, è molto scenografico, ma la sua spiritualità è leggermente offuscata dal parco giochi che è stato costruito nei pressi. Se siete alla ricerca di una sensazione più autentica, consiglio di visitare il tempio la mattina presto, prima che arrivi la folla.
La giornata si conclude con una tappa al Bali Handara Gate, famoso per la sua maestosa porta che segna l’ingresso a un resort di lusso. Sebbene il luogo sia diventato un punto di riferimento per le foto, vale la pena fermarsi se passate da quelle parti, soprattutto se non c’è troppa gente. La porta è imponente e, se siete fortunati, potrete godere di un momento di tranquillità per scattare qualche foto.


Il pernottamento è previsto a Mayura Bali Villa, una struttura accogliente e tranquilla, perfetta per ricaricare le energie dopo una giornata ricca di esperienze.
Giorno 5 – Cascate e panorami da Munduk
La giornata inizia con una visita a Munduk Waterfall, una delle cascate più affascinanti della zona montuosa di Bali. La camminata fino alla cascata non è difficile, ma è bene portare con sé acqua e scarpe comode. La cascata è un luogo perfetto per una pausa rinfrescante e per godere della natura selvaggia che circonda la zona.
Da Munduk, dirigetevi verso Wanagiri Hill, da cui si gode una vista incredibile sul lago Tamblingan. Questo è un punto panoramico perfetto per scattare foto mozzafiato, circondati dalla natura lussureggiante di Bali.


Un’altra tappa imperdibile è la Banyumala Waterfall, una cascata nascosta che offre un’esperienza più intima rispetto ad altre più famose. L’ingresso non è complicato, ma la discesa fino alla cascata può essere un po’ faticosa. Tuttavia, la vista e la tranquillità che vi troverete ripagheranno ampiamente lo sforzo.
Per il pranzo, fermatevi al Mentari Restaurant. Dopo una mattinata intensa, questa è la tappa ideale per un pasto rilassante, prima di dirigervi verso il vostro prossimo alloggio. Se la fatica del viaggio inizia a farsi sentire, un tuffo in piscina nell’hotel di The Nenggala Suite a Ubud è la soluzione perfetta per rilassarvi.

Giorno 6 – Ubud, shopping e partenza
L’ultimo giorno del viaggio è dedicato a scoprire alcuni dei punti salienti di Ubud, prima di prendere il volo di ritorno. Iniziate con una visita alle famose Tegallalang Rice Terraces, una delle attrazioni più iconiche di Bali. Qui potete fare una passeggiata tra le terrazze di riso e ammirare i panorami mozzafiato che la zona offre.
Subito dopo, visitate il Monkey Forest, una riserva naturale nel cuore di Ubud, dove potrete passeggiare tra i templi e interagire con le scimmie che popolano la foresta. Anche qui, però, ricordate di tenere stretti gli oggetti di valore.


Per il pranzo, fermatevi al Puri Suling Resto, che offre piatti tipici indonesiani e un ambiente rilassato. È il luogo ideale per una sosta prima di proseguire con le ultime tappe.
Nel pomeriggio, visitate Goa Gajah Temple, noto anche come Elephant Cave, uno dei templi più antichi dell’isola. La grotta, scavata nella roccia, è decorata con sculture e antiche iscrizioni che raccontano la storia dell’isola.
Prima di dirigervi verso l’aeroporto, fermatevi a fare qualche acquisto in uno dei negozi tipici di Ubud, dato che il mercato principale è stato recentemente danneggiato da un incendio.
Per la notte, prenotate un hotel vicino all’aeroporto, in modo da essere pronti per il volo del giorno successivo.
Questo conclude il vostro viaggio di sei giorni a Bali! Un itinerario che vi permette di scoprire la cultura, la natura e le tradizioni balinesi, con un perfetto equilibrio tra momenti di relax e di esplorazione.
Se avete più tempo da passare nell’isola, potete valutare di aggiungere un’escursione a Nusa Penida o alle Isole Gili. Noi abbiamo preferito spostarci nelle isole vicine, Flores e Java, un po’ meno inflazionate.
Bali in sei giorni: come spostarsi nell’isola
Spostarsi a Bali può rivelarsi un’esperienza piuttosto caotica: il traffico è spesso allucinante, le strade sono strette, le auto non mancano ma ciò che domina davvero la scena sono i motorini, tantissimi, ovunque. Per comodità, noi abbiamo scelto di affidarci a un driver privato, una soluzione molto pratica soprattutto per le distanze più lunghe. Noi ci siamo trovati benissimo con Agung, guida appassionata e grande videomaker.
Tuttavia, chi se la sente, può anche noleggiare uno scooter: è decisamente più economico e permette maggiore libertà di movimento. Attenzione però: serve la patente internazionale e si guida “al contrario”, quindi con la guida a sinistra – dettaglio da non sottovalutare!