Di questi primi 5 giorni in Giappone ricorderò:
Il rosso
I torii
Le lanterne accese
Le foglie d’acero
Le pagode
I cerbiatti
I sigilli scritti a mano
I kimono
Le acconciature
Il tè
Gli inchini
La mise en place perfetta
Le ceramiche
L’ordine
I gatti che salutano
Il profumo di fritto
Il riso
Le bacchette
Il suono dei cucù ai semafori
Le canzoncine sui mezzi
Le file
I distributori di bibite
Le case di legno
I giardini perfetti
I passaggi stretti
I ristoranti nascosti
La gentilezza
Il silenzio
La puntualità
Lo street food
I sorrisi con gli occhi
Per questo 2025 vi auguro coraggio.
Il coraggio di prenotare quel viaggio che sembra impossibile da organizzare, perché bloccati dalla barriera linguistica, dalla cultura così diversa dalla nostra, dal cosa e come mangiare.
Perché diciamolo, non sono sempre solo i soldi il problema.
Viaggiare in Italia o ad un passo da casa, costa uguale se non di più.
È la paura che ci frena.
E le mille ore di volo, che non sono il massimo, ma per il teletrasporto dovranno passare ancora tanti anni. Chi lo sa, forse un giorno.
Per il momento, se cercate il futuro, lo troverete qui.
Ed è meraviglioso.
Spero che questa lettera dal Giappone sia piaciuta anche a voi, se vi ho incuriosito, vi lascio qualche suggerimento qui.
Buona lettura.
Denise