La pandemia mi ha cambiato, ma non mi ha tolto la voglia di scoprire il mondo.
Fino a 2 anni fa, a dicembre organizzavo per agosto, ora a dicembre organizzo per Natale.
Ho prenotato i voli per NY due settimane prima di partire.
Avevo un viaggio organizzato da mesi, che mi è stato cancellato. Una volta rimborsato, mi sono guardata intorno.
Emirates aveva dei prezzi di 200€ sotto la media stagionale. Diretto, flessibile e rimborsabile.
Sembrava un segno.
Ho fatto richiesta dell’esta ed ho pensato “in 2 settimane non arriverà mai”.
Dopo un’ora la notifica: visto autorizzato.
Compro i voli? Compro.
Il caso ha voluto che stessi già lavorando al calendario dell’avvento da un po’, almeno il programma lo avevo pronto.
Ho scelto di dire a pochi della nostra partenza perché appena l’ho detto ai miei, mi hanno dato della pazza.
Non volevo farmi scoraggiare da nessuno.
Ho rischiato? Sì.
Ma ero consapevole dei possibili scenari e li ho accettati: un eventuale contatto stretto pre partenza, un documento sbagliato che non ci avrebbe fatto imbarcare, un volo cancellato, non riuscire ad avere i tamponi per tornare o peggio risultare positivi e restare bloccati a NY.
Se c’è una cosa su cui non ho badato a spese è l’assicurazione.
Ho preso la più completa possibile: bagaglio, annullamento, assistenza sanitaria, franchigia.
Anima più leggera (e pure le tasche).
Sono stata fortunata? Sì.
È stato difficile? Sì.
A tratti snervante. L’ansia mi ha accompagnato per tutti i 14 giorni pre partenza ed il giorno del rientro in Italia.
Lo rifaresti? Sì.
Una volta partita, il viaggio me lo sono goduta al 100%.
Ho cercato di non farmi condizionare dalla paura e dall’incertezza; la meraviglia intorno a me di certo ha aiutato.
Non amo organizzare così all’ultimo, ma sto cercando in tutti i modi di adeguarmi, perché non voglio rinunciare a viaggiare.
Sono stanca di vivere in stand by. Stanca di rimandare ancora e ancora.
“Potevi anche andare in un altro momento”.
E quando? La mia vita è adesso. Le mie ferie sono adesso e 10 giorni attaccati sono un lusso, chi è un nomade digitale non può capire cosa vuol dire non poter scegliere.
Ma quindi sei felice? Cazzo sì.